La Guardia di finanza di
Pordenone ha perquisito un'azienda insediata nella zona della
Comina, a San Quirino (Pordenone), operante nel campo della
componentistica per aerei, elicotteri e droni. Il provvedimento
- emesso dal sostituto procuratore Carmelo Barbaro - ipotizza
ipotesi di reato connesse alla vendita di prodotti 'dual use' in
Iran senza però le relative autorizzazioni rilasciate del
Governo italiano. Sull'attività investigativa c'è il massimo
riserbo da parte degli inquirenti.
La società perquisita su disposizione della Procura, fondata da
imprenditori friulani, dal 2018 è di proprietà di un gruppo di
Hong Kong, che ne rilevò il 75%, investendo 2,810 milioni. Il
subentro del socio cinese non sarebbe noto negli ambienti
imprenditoriali locali, convinti che la proprietà fosse ancora
italiana. L'assemblea dei soci - alcuni sarebbero indagati - ha
di recente nominato nuovi amministratori che risiedono in Cina,
affiancando loro una figura di prestigio, un ex ufficiale
dell'Aeronautica con incarichi di vertice anche nelle Frecce
Tricolori, ma che non sarebbe coinvolto nell'inchiesta delle
Fiamme Gialle.
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