Una bambina afghana di tredici
anni è ricoverata all'ospedale infantile Regina Margherita di
Torino, in stato di choc, dopo essere stata respinta al confine
del Monginevro dalla polizia francese. Faceva parte di un gruppo
di migranti, una cinquantina, tra cui la madre che ora l'assiste
in ospedale, dove si trova a scopo precauzionale. Sembra che
nell'allontanarli la gendarmeria abbia anche esploso alcuni
colpi di pistola a scopo intimidatorio.
Il respingimento nei pressi di Claviere è avvenuto la sera di
giovedì 25 marzo. Non trova conferme, al momento, la notizia che
la gendarmeria francese, che ha estratto le armi, abbia esploso
alcuni colpi a scopo intimidatorio.
La bambina, che avrebbe 11 e non 13 anni come appreso in un
primo momento, è stata riconsegnata alla polizia italiana ieri
all'ora di pranzo con altri migranti. Stavano tutti bene, ma la
piccola non parlava ed era visibilmente spaventata; per questo
motivo nel pomeriggio è stata portata all'ospedale Regina
Margherita. Lì è stata visitata da un neuropsichiatra, che a
scopo precauzionale ha deciso di trattenerla per la notte. Con
lei si trova la madre, che parla inglese.
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