"Ho apprezzato il tono costruttivo e
positivo del vostro intervento, della vostra protesta, sono qui
per dirvi che io non sono la vostra controparte, io ho il dovere
di essere il vostro rappresentante nelle istituzioni". Giacca a
vento e mascherina, il ministro della cultura Franceschini si è
presentato a sorpresa oggi pomeriggio 14 aprile, dopo il
Question time alla Camera, nel Globe Theatre occupato a Roma per
parlare con i ragazzi e gli artisti che animano la protesta. E
ha preso il microfono per ribadire la sua vicinanza ai
lavoratori dello spettacolo: "Posso riuscire a fare questo
lavoro più o meno bene, ma ho il dovere di rappresentare il
vostro mondo. E' quello che ho cercato di fare dall'inizio della
pandemia, quando è arrivata questa bufera che ha travolto tante
categorie e in modo particolare la cultura".
"Abbiamo cercato di intervenire con provvedimenti d'urgenza
-, ha detto il ministro parlando a braccio - e per la prima
volta in un settore che non li aveva sono arrivati gli
ammortizzatori sociali. Questo lavoro si può migliorare e io sto
continuando a insistere perché anche nel decreto Sostegni questi
interventi continuino per i luoghi che restano chiusi o che
potranno riaprire in maniera parziale". La parte più importante
del lavoro, ha sottolineato, è stata quella di censire il
settore , "per avere una mappa precisa dei lavoratori
intermittenti. E quello che ci deve impegnare ora, e lo stiamo
già facendo, è trovare una norma che introduca in maniera
permanente alcune protezioni che abbiamo introdotto in emergenza
e che renda permanenti le forme di protezione dei lavoratori del
settore".
In queste ore - ha concluso - il ministero della cultura
sta affrontando un altro problema, "evitare che chi ha avuto i
fondi di emergenza ma non ha potuto versare i contributi
sufficienti per il proprio percorso pensionistico nel 2020-21
abbia riconosciuti comunque dei contributi figurativi per i due
anni e che questi non siano persi rispetto al percorso
previdenziale . E' una grande operazione che dobbiamo fare con
il ministero del Lavoro, ascoltando le associazioni di
categoria".
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