Circa 250 tombe rupestri
risalenti a circa 4.200 anni fa sono state rinvenute nell'Egitto
centrale da una missione del Consiglio supremo delle antichità
egiziane nel governatorato di Sohag. Lo annuncia la pagina
Facebook del ministero delle Antichità egiziano.
Mustafa Waziri, segretario generale del Consiglio supremo
delle antichità, nel testo ha precisato che sono state scoperte
tombe a "pozzo" e "altre con una rampa che termina con una
camera funeraria". Le tumulazioni "risalgono dalla fine
dell'Antico Regno alla fine del periodo tolemaico".
"Una tomba risalente alla fine dell'Antico Regno" presenta
una "porta immaginaria con i resti di iscrizioni geroglifiche",
informa la nota senza fornire altri dettagli su questo elemento.
Nella tomba sono state trovate anche scene raffiguranti "il
proprietario della tomba" mentre celebra sacrifici e "persone
che fanno offerte per i defunti".
Gli scavi hanno portato alla scoperta anche "di molti vasi di
ceramica, alcuni dei quali furono stati utilizzati nella vita
quotidiana e altri all'interno di mobili funerari quali
capolavori simbolici in miniatura, noti come 'vot'": "piccoli
vasi sferici con residui di rivestimento giallastro
all'esterno", informa ancora la nota.
Sono stati rinvenuti anche "molti vasi di alabastro di
piccole dimensioni, resti di uno specchio rotondo di metallo",
di "ossa umane e animali e molti frammenti di ceramiche" oltre a
"pezzi di calcare con iscrizioni che potrebbero rappresentare
dipinti funerari dei proprietari di tombe, risalenti alla fine
della VI Dinastia". Alcune immagini vengono fornite dal
dicastero al link
https://www.facebook.com/moantiquities/photos/pcb.40756440591478
80/4075643092481310/
L'Egitto sta annunciando in questi mesi diverse scoperte
archeologiche con il dichiarato intento di rilanciare il turismo
che rappresenta circa il 15% del Pil egiziano ma è in calo dal
2011 per rivoluzioni, terrorismo islamico e ora per la pandemia.
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