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Ingorgo nei porti cinesi minaccia per commercio globale

Ingorgo nei porti cinesi minaccia per commercio globale

Migliaia di container fermi per focolai di Covid tra maestranze

ROMA, 10 giugno 2021, 20:23

Redazione ANSA

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Aumenta di giorno in giorno il numero di container bloccati in alcuni tra i più attivi porti della Cina dopo l'emergere di focolai di Covid-19 tra i lavoratori portuali, facendo temere un ingorgo ancora più grave di quello occorso di recente nel Canale di Suez con potenziali conseguenze su tempi e costi del commercio globale. Lo riferiscono i media internazionali segnalando in particolare il blocco dello Yantian International Container Terminals nel porto di Shenzhen, parzialmente chiuso alla fine di maggio e tuttora sottoposto a severe misure precauzionali.
    Gli sforzi delle autorità locali per contenere i contagi, tra disinfezioni e quarantene - riporta Bloomberg - hanno portato a una grave carenza di manodopera e l'interruzione del quarto porto per container più trafficato del mondo sta mettendo a dura prova una catena di approvvigionamento globale già fragile. Le navi fanno scalo a Yantian ma la movimentazione dei container sta subendo seri ritardi, costringendole a soste fino a cinque giorni.
    "Il peggioramento del problema della congestione portuale della Cina meridionale sta diventando l'ultimo grande ostacolo e collo di bottiglia delle forniture per il settore delle spedizioni di container", ha affermato in un rapporto Andrew Lee, analista di Jefferies a Hong Kong. "Questo, prevediamo, porterà i tassi dei container a raggiungere nuovi massimi storici nel breve termine".
    Maersk, la più grande linea di container al mondo, ha affermato che l'attuale produttività nei terminal di Yantian è pari a circa il 30% dei livelli normali. Per evitare ritardi, la compagnia e altre compagnie di navigazione stanno dirottando alcune delle loro navi verso altri terminal.
   

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