La Corte Suprema degli Stati Uniti ha
stabilito che i giganti alimentari Nestlé Usa e Cargill non
possono essere citati in giudizio per schiavitù infantile nelle
fattorie africane da cui acquistano il loro cacao. Lo riporta la
Bbc.
Sei uomini africani hanno affermato di essere stati
deportati dal Mali quando erano ragazzini e costretti a lavorare
nelle fattorie di cacao in Costa d'Avorio.
La corte ha stabilito di non poter dare un giudizio su un
abuso avvenuto al di fuori degli Stati Uniti. Non si è espressa
sulla possibilità di utilizzare l'Alien Tort Act, una legge del
XVIII secolo in base alla quale le aziende Usa sono responsabili
degli abusi sul lavoro commessi nelle loro filiere di
approvvigionamento all'estero.
Circa il 70% del cacao mondiale viene prodotto in Africa
occidentale e gran parte di questo viene esportato negli Stati
Uniti.
Si stima che 1,56 milioni di bambini lavorino nelle fattorie
di cacao in Costa d'Avorio e Ghana, secondo un rapporto
pubblicato dal Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti lo
scorso anno.
Nella loro causa, il gruppo di uomini ha affermato di essere
stato costretto a lavorare nelle fattorie di cacao per 12-14 ore
al giorno. Hanno anche detto di essere tenuti sotto scorta
armata mentre dormivano, per impedire loro di fuggire, e di
essere pagati poco oltre il cibo di base.
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