Il premier conservatore ungherese
Viktor Orban ha ribadito la sua aperta ostilità nei confronti
del fenomeno migratorio, da lui definito un "male" che avviene
a suo avviso non spontaneamente ma in maniera organizzata.
"Quando ai confini ungheresi arrivano decine di migliaia di
persone, in massima parte giovani uomini che sono in perfette
condizioni fisiche e che incolonnati marciano verso la
frontiera, e se cerchiamo di fermarli ci vengono contro, allora
non parliamo di immigrazione ma di violazione della sovranità
nazionale. Tutto ciò va fermato", ha detto Orban al settimanale
cattolico croato 'Voce del Concilio'.
Nell'intervista, ripresa dai media serbi, il premier
ungherese si dice convinto che tutto ciò sia organizzato con
motivazioni politiche, per far arrivare "enormi masse di
musulmani nel continente europeo". "Ritengo che tutti quelli che
non si difenderanno, tra 20 anni non riconosceranno più il loro
Paese". Orban sostiene poi che l'Ungheria paga un alto prezzo
poiché va contro le correnti politiche europee dominanti,
difende il modello di famiglia cristiana e per il fatto che "la
follia Lgbt non ha spazio in Ungheria".
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