Insolita folla davanti al Varco 4
del Porto di Trieste a mezzanotte dove invece dei nerboruti
camionisti balcanici o dell'Est Europa oltre duecento persone
ballano e si divertono al suono di musica techno o fortemente
ritmata sparato da una cassa acustica. Tra le insegne al Led che
intimano "slow down" "caution" e le gigantesche torri con i fari
bianchi nel panorama industriale il ritrovo da disco somiglia a
un rave party. La protesta dei portuali - pochi stanotte - si è
trasformata in una festa e il porto in una disco all'aperto.
Tanti i giovani, tanta la birra e anche qualche spinello, chi
non balla si trattiene a discorrere sebbene soffi un "borino"
freddo. Altri hanno portato sedie pieghevoli con tanto di
coperte per ripararsi e qualcuno perfino tende da campeggio.
Ogni tanto, giusto per restare in tema, una voce scandisce "no
green pass" oppure un insulto al governo Draghi. Tutti si
voltano allora, si uniscono al coro per qualche istante, poi
riprendono a ballare. Si può far tardi, domani è sabato.
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