Le autorità della regione di Madrid
hanno scartato oltre 100.000 dosi di vaccini anti-Covid nel
corso della campagna di immunizzazione della popolazione
generale per "il superamento della data limite di
somministrazione": lo si apprende da un documento ufficiale
ottenuto e pubblicato dalla radio Cadena Ser. Si tratta, di
oltre 47.000 dosi di Janssen (Johnson & Johnson), 41.000 di
AstraZeneca, 17.000 di Moderna e 744 di Pfizer.
In Spagna i vaccini di J&J e di AstraZeneca sono stati
utilizzati nel corso di una parte della campagna di
vaccinazione, solo per persone over 40. A partire dall'estate,
nel corso della quale sono stati vaccinati principalmente under
40, non sono quasi più stati utilizzati.
Sulla base di fonti interne al governo regionale madrileno e
al Ministero della Sanità nazionale, El País e altri media
spagnoli riportano due versioni distinte sulle motivazioni che
hanno portato Madrid a dover buttare oltre 100.000 dosi:
l'amministrazione regionale sostiene di aver richiesto al
Ministero di restituirle, ottenendo un no in risposta e l'ordine
di distruggerle. Il dicastero della Salute afferma che la
richiesta di restituzione non è arrivata nei tempi opportuni.
Il governo madrileno, controllato dal Partito Popolare
(centrodestra), e quello centrale del premier Pedro Sánchez
(centrosinistra) hanno avuto più scontri sulla gestione politica
della pandemia da quando è iniziata la crisi del Covid. In
diverse occasioni la presidente regionale Isabel Díaz Ayuso e
altri esponenti della sua amministrazione hanno attaccato il
governo centrale sostenendo che non inviava loro sufficienti
dosi. Secondo gli ultimi dati del ministero, nella regione di
Madrid sono stati vaccinati oltre 5,2 milioni di persone, ovvero
il 77,4% della popolazione totale.
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