Gran parte del sistema sanitario
afghano è sull'orlo del collasso a causa delle sanzioni
occidentali imposte ai talebani. E' l'allarme lanciato dagli
esperti internazionali, scrive il Guardian, mentre il Paese si
trova ad affrontare focolai di malattie e una crescente crisi di
malnutrizione.
L'Afghanistan sta attraversando una crisi umanitaria sempre
più profonda dopo la presa del potere da parte dei talebani lo
scorso agosto, oltre al livello crescente di carestia e collasso
economico. Molti operatori sanitari non vengono pagati da mesi e
nelle strutture sanitarie mancano anche le attrezzature di base
per curare i pazienti.
Il dottor Paul Spiegel, direttore del Center for Humanitarian
Health presso la Johns Hopkins University, ha affermato che
durante un recente viaggio di 5 settimane nel Paese ha visitato
gli ospedali pubblici che sono "privi di carburante, farmaci,
prodotti per l'igiene e persino gli articoli di base come le
sacche per colostomia".
"È davvero una brutta situazione e andrà molto peggio", ha
raccontato Spiegel. "Ci sono sei epidemie simultanee: colera,
morbillo, poliomielite, malaria e febbre dengue, e questo si
aggiunge alla pandemia di coronavirus", ha aggiunto sostenendo
che l'ospedale di riferimento per le malattie infettive a Kabul
è "in ginocchio".
"Il personale non riceve lo stipendio da mesi. Non ci sono
quasi più medicine e stanno tagliando gli alberi nel cortile per
riscaldare le stanze perché non c'è il gas". Fuori da Kabul la
situazione è ancora peggio: "C'è un ospedale provinciale a
Sarobi, fuori dalla capitale che ho visitato. Non c'erano acqua
e sapone sufficienti per i protocolli di igiene", ha detto
ancora Spiegel. Secondo il medico, l'Occidente deve trovare un
approccio diverso all'imposizione delle sanzioni: "Pur capendo
le preoccupazioni sui talebani...la realtà è che molte persone
moriranno a causa loro".
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