"Ammettere l'Ucraina nell'UE mentre è
in guerra con la Russia vuol dire andare in guerra con la
Russia. Guerra, non sanzioni. La priorità è colpire duro con
sanzioni e aiuti finanziari e militari per far cessare
l'aggressione. Non favorire un'escalation che Putin cerca. La
politica estera in tempo di guerra deve considerare ogni
riflesso delle azioni che si annunciano. Non c'è spazio per
azzardi e salti nel buio. Oggi Putin è indebolito all'interno.
Vogliamo davvero dargli una straordinaria arma di propaganda per
allargare il conflitto? Aggiungo una cosa. Non abbiamo purtroppo
a che fare con l'URSS post Stalin. Cioè con un regime
totalitario formato da una vasta classe dirigente che può
intervenire per sostituire il leader se si comporta da pazzo.
Quella di Putin è una monarchia assoluta. Molto più pericolosa".
Lo scrive il leader di Azione Carlo Caldenda in una serie di
tweet.
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