La Polonia è stata l'unico
Paese Ue a bloccare l'adozione oggi all'Ecofin dell'accordo
globale sulla minimum tax per le multinazionali. La ministra
delle Finanze polacca, Magdalena Rzeczkowska, ha affermato che,
nonostante gli emendamenti, Varsavia è preoccupata dalle diverse
tempistiche per l'adozione dei due pilastri della riforma. Il
compromesso "non è una soluzione giuridicamente vincolante per
garantire che sia il primo pilastro che il secondo pilastro
entrino in vigore allo stesso momento", ha evidenziato.
A quanto si apprende, l'Ungheria oggi avrebbe invece dato il suo
benestare ma la sua resistenza politica resta nota.
Il vicepresidente della Commissione europea, Valdis
Dombrovskis, ha auspicato che l'accordo possa essere raggiunto
al prossimo Ecofin, il 24 maggio.
I motivi che spingono Varsavia a bloccare l'intesa sono "un
mistero", ha detto il ministro dell'Economia francese, Bruno Le
Maire, che guida la presidenza di turno dell'Ue, dicendosi
"assolutamente non convinto" della posizione di Varsavia. "Tutte
le difficoltà tecniche sono state risolte", ha spiegato il
ministro, ricordando il lavoro di Parigi per rispondere alle
osservazioni sollevate negli ultimi mesi e settimane da diversi
Paesi come l'Irlanda, l'Estonia, la Svezia e Malta. "Spero che
lo spirito irlandese dia ispirazione" a chi ancora si oppone
come Varsavia, ha aggiunto.
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