Con "5.175 milioni di euro incagliati
nei cassetti fiscali delle imprese - di cui 3.684 milioni (il
71,2%) per il superbonus e 1.491 milioni (28,8%) per gli altri
bonus edilizi - la loro inesigibilità costerebbe la perdita di
46.912 addetti nelle micro e piccole imprese". E' la nuova
"denuncia" di Confartigianato che ha calcolato l'impatto
sull'occupazione nelle costruzioni del blocco della cessione
crediti. Così "si ridurrebbe del 40% l'aumento di occupazione
creato nel settore delle costruzioni nell'ultimo anno".
"E' paradossale e autolesionista - commenta i presidente di
Confartigianato Marco Granelli - bloccare strumenti che hanno
consentito la creazione di lavoro, il rilancio della domanda
interna e che dovrebbero favorire la transizione ecologica del
nostro Paese. Mi auguro si trovi una soluzione rapida e di buon
senso, innanzitutto per 'liberare' i crediti fiscali incagliati
ed evitare il fallimento di migliaia di imprese che non possono
pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi, oltre a
scongiurare la miriade di contenziosi legali che si aprirebbe
inevitabilmente a causa del blocco dei cantieri avviati, a danno
dei cittadini che hanno commissionato i lavori e che ora li
vedono messi a rischio". E per i futuro, chiede
Confartigianato, "mai più gli stop and go normativi di questi
ultimi mesi che hanno vanificato le aspettative e gli sforzi di
cittadini e imprenditori".
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