"A coloro che stanno cercando la
verità sull'assassinio di Serena dico con tutto il cuore: non
mollate mai e non smettete mai di credere nella Giustizia anche
se il prezzo che state pagando sarà altissimo, ma già lo sapete.
Non so se augurarvi di fare la mia vita ma non si può
dimenticare ciò che è stato fatto alla vostra bellissima
ragazza. Siamo tutti condannati. Tutti noi". Così Ilaria Cucchi,
sorella di Stefano - morto nel 2009 dopo essere stato pestato in
una caserma - commenta la sentenza sul delitto Mollicone
rivolgendosi ai familiari della giovane, aggiungendo: è "un
altro nome che evoca giustizia. Anzi ingiustizia".
"Quel che sappiamo è che che coloro che l'hanno uccisa non
hanno ancora una identità scritta su una sentenza di condanna.
Mi dicono che sono in molti a scrivere sul web il mio nome
dicendo che 'ci vorrebbe Ilaria Cucchi'. Li ringrazio - ha
proseguito la stessa Ilaria Cucchi - ma io sono stata soltanto e
sono e sarò sempre la sorella di Stefano. È vero, non mi sono
mai arresa. 13 anni di processi, oltre 150 udienze e 16 gradi di
giudizio e non è ancora finita. Di fatto io e la mia famiglia
siamo condannati ad un vero e proprio ergastolo giudiziario
anche se gli assassini di Stefano oggi sono ben noti e stanno in
carcere. Non ho alcuna autorità per parlare di altri processi.
Posso solo dire che da sola non avrei potuto fare nulla. Senza
Fabio e poi tanti altri non sarei andata da nessuna parte".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA