L'uomo che ha cercato di
irrompere nella sede dell'Fbi a Cincinnati, in Ohio, è stato
ucciso. Dopo ore di inseguimento e trattative affinché si
consegnasse in pace alle autorità, Ricky Shiffer è stato
freddato dalle forze dell'ordine. La sua tentata irruzione segue
il blitz degli agenti federali a casa di Donald Trump, che ha
sollevato fra i repubblicani e la destra una valanga di critiche
contro l'Fbi.
Secondo indiscrezioni, Shiffer sarebbe proprio un sostenitore
dell'ex presidente americano con legami con gruppi estremisti,
fra i quali uno di quelli che ha partecipato all'assalto al
Congresso del 6 gennaio. L'uomo infatti sarebbe stato ripreso in
un video postato su Facebook a un comizio pro-Trump a Washington
la sera prima dell'assalto al Campidoglio.
L'allarme è scattato intorno alle nove del mattino, quando
Shiffer con una pistola e un fucile, probabilmente un Ar-15, ha
cercato di entrare negli uffici dell'Fbi. Gli agenti speciali
sono intervenuti subito. Alcuni colpi d'arma da fuoco sono
volati poi Shiffer è scappato, aprendo una caccia all'uomo
durate ora. L'uomo ha cercato rifugio nelle aree rurali fuori
città, ma l'imponente dispiegamento di polizia è riuscito a
fermarlo. Sono quindi iniziate ore di trattative per cercare di
convincerlo a consegnarsi, ma senza risultato. Alla fine,
Shiller è stato ucciso.
I motivi del suo gesto non sono noti e la polizia indaga al
riguardo. Il timore è che si tratti di un'azione legata al blitz
dell'Fbi a casa di Trump e alla rabbia che ne è scaturita negli
ambienti di destra, da dove si è sollevata una chiamata
all'azione.
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