Il premier armeno Nikol Pachinian
ha accusato l'Azerbaigian, davanti alla platea dell'assemblea
generale dell'Onu, di aver commesso "atrocità innominabili", una
settimana dopo i violenti scontri al confine tra i due Paesi che
hanno causato circa 300 morti.
"Ci sono prove di casi di tortura, di mutilazioni di soldati
catturati o gia' morti, di assassini extra giudiziari e di
cattivi trattamenti di prigionieri di guerra, nonchè di
trattamenti degradanti dei corpi", ha denunciato, mentre il
ministro degli esteri azero Djeyhoun Baïramov, che interverrà
nel weekend, ascoltava impassibile. Il capo del governo armeno
ha citato il caso del corpo di una soldatessa che è stato
mutilato e ripreso in video da soldati azeri.
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