Il presidente eletto del
Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, ha promesso che tornerà a
far avvicinare il Paese alla comunità internazionale promuovendo
partenariati e un commercio globale "più equo". "Il Brasile è
tornato: è troppo grande per essere relegato a questo ruolo di
paria nel mondo", ha detto l'ex sindacalista, che poi ha
criticato "gli accordi commerciali che condannano il nostro
Paese ad essere un eterno esportatore di merci e materie prime",
in un possibile velato riferimento al trattato tra Ue e
Mercosur.
"In una delle elezioni più importanti del Brasile, oggi c'è un
unico vincitore: il popolo brasiliano. Non è una vittoria mia o
del mio partito, ma di un immenso movimento democratico", ha
aggiunto Lula. "La maggioranza del popolo ha lasciato detto
chiaro che desidera più democrazia e non meno. Vuole più
libertà, più uguaglianza e più fraternità", ha continuato l'ex
sindacalista, che ha iniziato il suo discorso "ringraziando Dio
per avermi permesso di uscire da dove sono uscito e arrivare
dove sono arrivato".
"Dal primo gennaio governerò per tutti i brasiliani e non solo
per quelli che mi hanno votato. È tempo di riunire la famiglia.
A nessuno interessa vivere in un Paese perennemente in guerra. È
tempo di deporre le armi. Hanno cercato di seppellirmi vivo" ma
"ho avuto un processo di resurrezione nella politica brasiliana.
Sono qui per governare il Paese in un momento molto difficile,
ma riusciremo a trovare le risposte".
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