"Imbandire le tavole in occasione del
Natale costerà quest'anno agli italiani, a parità di consumi,
340 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno. Ma già 3
famiglie su 10 sono pronte a tagliare la spesa legata alle feste
per far fronte agli abnormi incrementi dei prezzi al dettaglio".
Lo afferma Assoutenti, che ha realizzato uno studio per capire
quanto costerà nel 2022 il tradizionale pranzo di Natale.
"Rispetto allo scorso Natale si spende oggi il 10,5% in più
per la carne, il 10% in più per il pesce, il 21,6% in più per le
uova, il 41,7% in più per il burro, il 52,3% in più per l'olio
di semi - afferma l'associazione - Lo zucchero sale del 49%, la
verdura del 15,2%, l'acqua minerale del 15,5%. Costerà di più
anche brindare per il nuovo anno: il vino sale del 6%, i liquori
del 5,3%, la birra del 10,3%. Forti aumenti anche per il latte
(quello conservato costa il 33,1% in più, quello fresco
parzialmente scremato il 20% in più), i formaggi (+16,8%), il
riso (+35,3%), farina e cereali (+23,5%), il pane (+15,9%) e la
pasta (+21,3%).
Rincari dei prezzi che, a parità di consumi rispetto allo
scorso anno, faranno salire di circa 340 milioni di euro la
spesa degli italiani per pranzo e cenone di Natale, portando il
costo complessivo degli acquisti alimentari legati al Natale a
superare quota 2,8 miliardi di euro" - calcola Assoutenti.
Secondo l'associazione, tuttavia, per contenere la spesa per le
feste ben 3 famiglie su 10 sono pronte a tagliare i consumi
natalizi. "L'emergenza prezzi si abbatte anche sul Natale e
rischia di portare ad una sensibile riduzione dei consumi da
parte dei cittadini - avvisa il presidente Furio Truzzi - Le
recenti scelte del Governo non sembrano andare nella direzione
di difendere il potere d'acquisto delle famiglie, considerando
che l'aumento delle accise scattato lo scorso 1 dicembre
provocherà un ulteriore rialzo dei prezzi al dettaglio e
inciderà sulle tasche dei cittadini che si sposteranno in auto
durante le prossime festività".
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