"Noi, organizzazioni civili impegnate
in attività di ricerca e soccorso (Sar) nel Mediterraneo
centrale, esprimiamo la nostra più viva preoccupazione per
l'ultimo tentativo di un governo europeo di ostacolare
l'assistenza alle persone in difficoltà in mare". E' quanto
scrivono in un documento unitario le Ong impegnate nell'attività
di soccorso in mare aggiungendo che "il nuovo decreto legge,
firmato dal Presidente italiano il 2 gennaio 2023, ridurrà le
capacità di soccorso in mare e renderà ancora più pericoloso il
Mediterraneo centrale, una delle rotte migratorie più letali al
mondo".
Nel documento, sottoscritto tra gli altri da Emergency, Iuventa
Crew, Msf, Mare Liberum, Open Arma e Sea-Whatch, si afferma che
il "decreto è apparentemente rivolto alle Ong di soccorso
civile, ma il vero prezzo sarà pagato dalle persone che fuggono
attraverso il Mediterraneo centrale e si trovano in situazioni
di pericolo". Le organizzazioni non governative proseguono: "nel
complesso, il decreto legge italiano contraddice il diritto
marittimo internazionale, i diritti umani e il diritto europeo,
e dovrebbe quindi suscitare una forte reazione da parte della
Commissione europea, del Parlamento europeo, degli Stati membri
e delle istituzioni europee. Esortiamo il governo italiano a
ritirare immediatamente il decreto legge appena emanato.
Chiediamo inoltre a tutti i membri del Parlamento italiano di
opporsi al decreto, impedendone così la conversione in legge".
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