ll promotore della giustizia Vaticana
Alessandro Diddi ha avviato nuove indagini in relazione alla
scomparsa di Emanuela Orlandi avvenuta a Roma nel giugno del
1983. Un fascicolo è stato aperto "anche sulla base delle
richieste fatte dalla famiglia in varie sedi", hanno spiegato
all'Ansa fonti vaticane confermando la notizia. "E' una cosa
molto positiva" ha commentato il fratello di Emanuela, Pietro,
ricordando che "da tantissimi anni" la famiglia chiede una
collaborazione e augurandosi di essere convocato e di poter
verbalizzare. "E' da un anno che attendevamo di essere
ascoltati" ha evidenziato l'avvocato della famiglia Laura Sgrò,
secondo cui sulla decisione potrebbe aver influito che anche la
proposta di una Commissione di inchiesta parlamentare. L'anno
scorso la legale aveva reso noto di aver scritto al Papa e di
aver ricevuto in risposta l'indicazione di chiedere un confronto
con il promotore di giustizia, cosa che aveva fatto subito.
"Stiamo lavorando alla costituzione di una commissione di
inchiesta che potrà affiancare il lavoro degli inquirenti, nelle
prossime settimane accelereremo in tal senso", ha dichiarato il
deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, primo
firmatario della proposta della commissione di inchiesta
parlamentare. Commenti positivi alla decisione vaticana anche
dalla Lega e dal M5s.
Punto di partenza del lavoro della magistratura vaticana sarà
l'analisi degli atti e idei documenti relativi alle vecchie
indagini. Il procedimento della Procura di Roma sulle sparizioni
della Orlandi e di Mirella Gregori, quest'ultima avvenuta il 7
maggio sempre del 1983, venne archiviato nell'ottobre del 2015
su richiesta dell'allora procuratore capo Giuseppe Pignatone,ora
presidente del Tribunale vaticano.
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