Saes ha raggiunto un accordo con la
statunitense Resonetics per cedere il business del nitinol, una
lega superelastica di nichel e titanio, e, in particolare, delle
controllate Memry Corporation e Saes Smart Materials. Il gruppo
italiano, attivo nella metallurgia speciale e nella scienza dei
materiali, incasserà 900 milioni di dollari, pari a circa 17
volte l'ebitda adjusted del perimetro di cessione nel periodo 1
ottobre 2021-30 settembre 2022.
"Sono estremamente soddisfatto di questa operazione, l'enorme
valore creato in questi anni è stato riconosciuto. Le risorse
finanziarie ricavate consentiranno al gruppo un'ennesima
trasformazione industriale e un notevole ritorno per gli
stakeholder", ha dichiarato il presidente di Saes Getters,
Massimo della Porta mentre il titolo vola in Borsa del 34% a
31,5 euro.
Le attività oggetto di cessione, che impiegano 521
dipendenti, hanno realizzato nei primi nove mesi del 2022 ricavi
per 90,8 milioni di euro, un ebitda di 36,3 milioni e un utile
netto di 24,5. I 900 milioni di dollari, pari a 857,1 milioni di
euro, daranno origine a una plusvalenza netta di circa 584,6
milioni di euro. Resonetics si occupa di progettazione e
produzione di dispositivi per l'industria medicale e in Carlyle
e nel fondo di private equity GTCR i suoi principali azionisti.
"L'operazione consentirà a Saes di disporre di una ingente
iniezione di liquidità, che permetterà al gruppo di
sviluppare un piano industriale di crescita, organica e
inorganica, coerente con le competenze tecnico-scientifiche del
gruppo, con particolare focus nelle aree del packaging avanzato
e dei nuovi materiali funzionali (chemicals), oltre che da
utilizzarsi per garantire un ritorno per gli stakeholder",
spiega la nota. Per gli analisti di Akros "il business è stato
venduto ad un'eccellente valutazione e l'incasso permette al
gruppo di fare importanti investimenti per lo sviluppo degli
altri business in portafoglio".
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