Il nuovo Codice degli Appalti "è una
rivoluzione in positivo, che però deve servire a sindaci e
imprese". Per cui, "se qualcuno ha bisogno di qualche mese in
più, non è un problema". Lo ha detto il ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, interpellato sui
tempi dell'entrata in vigore del provvedimento, alla luce delle
richieste di posticipare l'attuazione delle misure. "Se le
imprese e i sindaci ci chiedono di avere un po' di tempo in più
per studiarlo, approfondirlo e valorizzarlo, io mi ritengo il
ministro a loro disposizione. Quindi ci ragioneremo, ovviamente
dobbiamo ragionarci anche con l'Europa", aggiunge Salvini, a
margine di un evento sul Codice degli Appalti organizzato
dall'ordine dei commercialisti di Miano. "A me interessa che i
ministeri e il parlamento facciano tutto quello che devono fare
nei tempi previsti", precisa il ministro, spiegando che
sicuramente "per passare dal vecchio al nuovo, per gli uffici
comunali e le imprese, servirà un po' di tempo". Salvini
ribadisce che il governo sta lavorando affinché "anche questo
sarà uno strumento che dal 31 marzo sarà in mano a imprese,
professionisti e ai sindaci per avere i cantieri più veloci e
per perdere meno tempo con burocrazia, ricorsi e contro ricorsi,
quindi è un 'codice del fare'".
"Prevediamo, come aiuto per i piccoli comuni, anche l'appalto
integrato", aggiunge Salvini. Questo significa che "se uno non
ha il geometra o l'ingegnere comunale per fare il progetto, sarà
l'azienda a farlo e a eseguire i lavori". Con questo nuovo
Codice, "abbiamo anche alzato la soglia per l'affidamento
diretto ai piccoli comuni fino a 500mila euro, quindi, più
spediti di così non potremo andare".
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