I rifugiati rohingya in
Bangladesh hanno deunciato di lottare per sopravvivere dopo che
le Nazioni Unite hanno tagliato gli aiuti alimentari a causa di
una massiccia mancanza di fondi. Dopo una carenza di 125 milioni
di dollari di donazioni, i buoni alimentari mensili sono stati
ridotti da 12 a 10 dollari a persona a partire da marzo, ha
annunciato il Programma alimentare mondiale dell'Onu (Pam),
avvertendo che ulteriori tagli sono "imminenti". Le riduzioni
hanno già causato difficoltà al milione di rifugiati Rohingya
che vivono nei campi sovraffollati del Bangladesh, dove
dipendono dagli aiuti e dove la malnutrizione è dilagante.
"Non abbiamo alcun reddito e le razioni sono ridotte",
racconta Rahela Begum, 40 anni, il cui figlio è malato e
malnutrito. "Non mangia riso o altri alimenti, ma solo la crema
di arachidi. Hanno smesso di dargliela e non so se
sopravviverà". È la prima volta che l'assistenza viene ridotta
da quando, secondo le stime, 750.000 Rohingya sono fuggiti oltre
il confine durante la repressione del 2017 da parte
dell'esercito della Birmania, ora oggetto di un'indagine delle
Nazioni Unite per genocidio. Da allora, il Bangladesh ha
faticato a sostenere la sua immensa popolazione di rifugiati e
la prospettiva di un ritorno in massa in Birmania è sempre più
remota.
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