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Tassa di soggiorno, previsti 678 milioni di incassi nel 2023

Tassa di soggiorno, previsti 678 milioni di incassi nel 2023

Nel 2019 erano stati 622 milioni. Da 2023 si paga anche a Bari

ROMA, 17 marzo 2023, 10:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nel 2023 gli incassi dell'imposta di soggiorno a livello nazionale dovrebbero toccare 678 milioni con un incremento del 9.5% sullo scorso anno quando erano stati pari a 619 milioni con un incremento boom del 135.4% sul 2021, anno ancora frenato dalla pandemia. Nel 2019 l'incasso era stato di 622 milioni. A fare i conti - in una ricerca che l'ANSA pubblica in anteprima - è l'Osservatorio nazionale di Jfc su questa imposta che secondo le previsioni i turisti pagheranno in 1.011 Comuni, oltre agli ambiti provinciali di Trento e Bolzano. Tra le mete in cui si paga per la prima volta si va da Bari (che prevede di incassare circa 2 milioni di euro) a Taranto, Caserta, Laveno Mombello, Tarvisio, Chiusaforte, Castiglione Fiorentino, Paola, Bagnoregio, Verghereto, Garbagnate Monastero, Ovada, Manduria, Bagnara Calabra, etc. sino a Bagni di Lucca dove ancora si discute sulla sua introduzione. Dopo due anni di sospensione l'imposta sarà riattivata a Civitanova Marche, mentre sarà introdotta per la prima volta anche a Forte dei Marmi con validità per il periodo estivo, dopo l'istituzione avvenuta nel 2020, ma rimasta in sospeso sino a quest'anno a causa del Covid-19.
    "Nel 2023 la situazione relativa all'imposta di soggiorno continua ad evolversi: sono infatti diversi i Comuni che istituiranno l'imposta di soggiorno nell'anno in corso per la prima volta, ma anche amministrazioni comunali che, dopo alcuni anni di sospensione, hanno deciso di riattivarla. Allo stesso tempo è davvero ampio il palmares di coloro hanno deciso di aumentare le tariffe, anche in maniera considerevole, o di ampliare il periodo di versamento dell'imposta di soggiorno da parte degli ospiti" dice Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc e responsabile dell'Osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno. "E purtroppo - aggiunge - si conferma anche la tendenza, da parte delle amministrazioni comunali, di un utilizzo non perfettamente conforme alla norma di tali risorse e di non chiarezza nella diffusione delle informazioni circa gli investimenti effettuati".
   

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