Avevano creato aziende
inesistenti, al solo scopo di emettere fatture elettroniche ed
accentrare su di esse il debito Iva. Le aziende gestite da
cinesi sul territorio nazionale (Prato, Pistoia, Firenze, Roma
e Venezia), incassavano i proventi e, trasferendo i soldi verso
Oriente, ne facevano perdere le tracce. La Guardia di Finanza di
Oristano ha scoperto operazioni inesistenti per oltre 200
milioni di euro (Iva evasa per oltre 37 milioni), e denunciato
19 persone, tra i quali figura un consulente fiscale italiano,
per emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa
dichiarazione, dichiarazione infedele ed autoriciclaggio.
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