L'ex presidente di Taiwan Ma
Ying-jeou, partito oggi per la Cina in coincidenza quasi con il
viaggio della presidente in carica Tsai Ing-wen negli Usa e in
America centrale, è arrivato a Shanghai nel pomeriggio, accolto
in aeroporto dai funzionari dell'Ufficio del lavoro di Taiwan
del Comitato centrale del Partito comunista e del Comitato
municipale del Pcc di Shanghai. Ma, presidente dal 2008 al 2016
e figura di spicco dedi nazionalisti del Kuomintang (KMT), è
partito subito dopo per Nanjing: rimarrà in Cina fino al 7
aprile a capo di una delegazione di studenti e renderà omaggio
ai suoi antenati nell'Hunan.
Tsai, invece, dovrebbe partire mercoledì e avere un doppio
scalo negli Usa (a New York e a Los Angeles) in vista delle
visite ufficiali agli alleati diplomatici Belize e Guatemala.
Poi parlerà a New York e riceverà un premio dall'Hudson
Institute, un think tank, mentre il suo ufficio non ha
commentato le voci di un incontro con il presidente della Camera
Kevin McCarthy in California.
Il viaggio di Ma è visto come un tentativo di riscrivere la
sua eredità politica: il soggiorno è apparentemente di natura
privata: il suo ufficio ha riferito che non andrà a Pechino o
vedrà il presidente cinese Xi Jinping, già visto brevemente
nello storico incontro di Singapore a settembre 2015. La
missione, però, è significativa sotto diversi aspetti: Ma è il
primo ex leader taiwanese a visitare la Cina dalla fine della
guerra civile cinese nel 1949.
A meno di 10 mesi dalle elezioni presidenziali di Taiwan,
Pechino sta aumentando la pressione su Taipei. Il KMT,
tradizionalmente caratterizzato da approcci più concilianti con
Pechino, ha perso le ultime due corse presidenziali, ma ha
ottenuto una vittoria schiacciante alle elezioni locali dello
scorso anno. Ma, infine, potrebbe secondo indiscrezioni dei
media, incontrare Wang Huning, il n.4 del Pcc e l'ideologo del
presidente Xi, a cui è stato affidato il compito di elaborare
una nuova proposta politica di riunificazione dopo che il
modello 'un Paese due sistemi' è diventato indigesto all'isola
per la deriva autoritaria registrata a Hong Kong.
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