Si intensificano gli scontri nella
capitale del Sudan, Khartoum, tra le forze armate e le forze di
supporto rapido (Rsf): per il secondo giorno spari e il rumore
dell'artiglieria pesante si sentono nella città, nonostante gli
appelli internazionali. Le forze di supporto rapido hanno
dichiarato su Facebook che a Port Sudan sono state attaccate da
"aerei stranieri". L'esercito sudanese dice di avere preso il
controllo della più grande base delle Rsf a Karari. Mentre le
Rfs affermano di avere abbattuto un aereo Sukhoi dell'esercito.
Intanto il consiglio della Lega araba ha indetto una riunione
urgente.
Il numero di persone uccise è salito a 56. I feriti sono 595,
secondo quanto riferito su Twitter il Comitato centrale dei
medici sudanesi. Nella capitale Khartoum ci sono stati 25 morti
e 302 feriti. Tra le vittime ci sono sia civili sia militari.
Le forze paramilitari del Sudan (Rsf) hanno affermato di aver
occupato diverse strutture militari nella vasta regione del
Darfur. "Le Forze di supporto rapido annunciano di aver preso
sotto controllo una serie di strutture strategiche nella
capitale e al di fuori di essa, tra cui lo Stato Maggiore delle
forze armate sudanesi e i centri di comando di diverse unità
militari nella regione del Darfur e in altri Stati" si legge in
un tweet.
Intanto al Cairo c'è preoccupazione per un video apparso sui
social che mostra diversi soldati egiziani apparentemente nelle
mani degli uomini della Rsf.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA