Il Partito Repubblicano
del Cile, schieramento ultra conservatore guidato dall'ex
candidato alla presidenza José Antonio Kast, è risultato il
grande trionfatore delle elezioni tenute domenica per la scelta
dei 50 membri del Consiglio Costituzionale.
Con oltre il 95% dei seggi scrutati i repubblicani di Kast,
ammiratore confesso della dittatura di Pinochet, ottengono il
35,4% delle preferenze mentre la coalizione di centro destra
Chile Seguro ottiene il 21,1%.
In questo modo l'organo incaricato di redigere una nuova
Costituzione in sostituzione di quella vigente che risale
proprio alla dittatura militare, avrà almeno 33 seggi in mano
alla destra, 22 dei quali del partito di Kast.
Si tratta dello scenario più temuto dalla coalizione di
governo del progressista Gabriel Boric, arrivato alla presidenza
poco più di un anno fa con l'illusione di guidare la transizione
verso un sistema costituzionale di tipo progressista e che
rimane invece letteralmente in balia delle destre per quanto
riguarda la programmazione del futuro istituzionale del Paese.
Con il 28,4% delle preferenze che gli vaglono soli 17 seggi,
Boric nella nuova Costituente non avrà infatti neanche il potere
minimo di veto per arginare un testo che andrà con ogni
probabilità in senso opposto a quello da lui immaginato.
Ad uscire letteralmente annichilito da queste elezioni è
inoltre il centro sinistra di 'Todo por Chile', l'ex
'concertazione' di Michelle Bachelet, che pur con l'8,9% delle
preferenze non è riuscito a ottenere nessun seggio nel Consiglio
Costituzionale.
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