La Camera bassa del Parlamento
elvetico ha respinto ieri una proposta che mirava ad autorizzare
il trasferimento all'Ucraina di armi fabbricate in Svizzera.
La votazione ha avuto luogo il giorno in cui il presidente
della Confederazione elvetica Alain Berset ha incontrato quello
ucraino Volodymyr Zelensky nell'ambito del vertice della
Comunità politica europea (Cpe) in Moldavia. I due leader hanno
discusso in particolare di questo argomento. Il Consiglio
nazionale svizzero ha votato contro la proposta presentata da
una commissione parlamentare.
Storicamente la Svizzera mantiene una posizione di
neutralità, ma il dibattito sul tema agita il Paese
dall'invasione russa dell'Ucraina del 24 febbraio 2022. La
Svizzera ha adottato tutte le sanzioni imposte dall'Ue contro
Mosca, ritenute compatibili con la sua neutralità. Nonostante le
pressioni di Kiev e dei suoi alleati, la Svizzera ha finora
rifiutato di consentire ai paesi che dispongono di armi di
fabbricazione elvetica di riesportarle in Ucraina.
Al vertice del Cpe, Kiev e Chisinau hanno esortato i leader
europei a sostenerli maggiormente contro Mosca. Berset ha
dichiarato su Twitter di aver avuto un "incontro produttivo con
Zelensky sulla situazione sul campo, l'aiuto umanitario svizzero
e la ricostruzione". La radio nazionale svizzera Rts ha
dichiarato che l'incontro è durato 25 minuti. I due leader hanno
anche discusso dei beni bloccati, del ruolo della Svizzera nello
sminamento e della posizione del Paese sulla riesportazione di
armi.
"Credo che la posizione e il ruolo della Svizzera siano ben
compresi dagli ucraini", ha detto il presidente elvetico
aggiungendo di essere pronto a visitare Kiev in qualsiasi
momento. "Applichiamo la nostra legge. Abbiamo dimostrato fin
dall'inizio che non eravamo indifferenti a ciò che stava
accadendo e che eravamo fortemente impegnati a fianco
dell'Ucraina".
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