Silvio Berlusconi "mancherà, però
abbiamo ancora tanto da fare. Mi ha detto, 'mi raccomando, tante
opere che ho cominciato io finitele voi'. Sicuramente sarà più
difficile, perché riusciva a mettere d'accordo tutti, a tenere
in sintonia tutti, ad avere un pensiero per tutti. Cercheremo
umilmente di portare avanti almeno una piccola parte del suo
enorme lavoro". Così il vicepremier Matteo Salvini, nel giorno
della scomparsa di Silvio Berlusconi.
"È stato un grande politico e un grande uomo, anche gli
avversari non possono non riconoscerne l'unicità, la
rivoluzionarietà - ha detto ancora il ministro dei Trasporti -.
Il patrimonio che lascia non è economico ma di affetti. Quando
arrivavo la prima e l'ultima cosa di cui parlava erano la sua
famiglia, i suoi figli, i nipoti, Marta. L'ho sentito sabato
sera dopo la partita dell'Inter, alle 11 di sera stava lavorando
per le Europee, per l'Italia, per Forza Italia, per il governo.
mi piace pensare che abbia lavorato fino a 20 secondi prima,
perché non si accontentava mai".
Salvini ha spiegato di aver ricevuto la notizia della morte
dell'ex premier mentre era "a Lesa, sul Lago Maggiore per
lavoro, con la Guardia costiera, che era una delle sue
affezionate mete. Al di là della grandezza politica,
imprenditoriale, sportiva, televisiva - ha notato con la voce
rotta dalla commozione - c'è l'aspetto umano, l'immensa
generosità, l'affetto. Non aveva mai digerito che portassi la
barba, poi alla fine se la faceva andare bene. Al mio compleanno
mi ha regalato un set di camicie blu, perché 'Matteo ti sta
meglio il blu, togliti quel bianco'. E oggi cacchio ho la
camicia bianca".
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