L'Argentina e la Gran
Bretagna si sono misurate in un confronto dai toni polemici a
causa della pubblicazione del comunicato del recente vertice fra
Unione europea (Ue) e la Comunità dei Paesi d'America Latina e
dei Caraibi (Celac), in cui una menzione delle isole Falkland è
stata preceduta dal loro nome argentino 'Malvinas'.
La Gran Bretagna non fa più parte della Ue, per cui la
questione non è altro che un capitolo di un lungo confronto fra
Buenos Aires e Londra sulla sovranità sull'arcipelago, che causò
una guerra nel 1982.
Comunque, nel paragrafo 13 del documento firmato al vertice
di Bruxelles si legge che "per quanto riguarda la questione
della sovranità sulle isole Malvinas/isole Falkland, la Ue ha
preso atto della posizione storica del Celac basata
sull'importanza del dialogo e del rispetto per il diritto
internazionale nella risoluzione pacifica delle controversie".
Incontenibile la gioia del ministro degli Esteri argentino
Santiago Cafiero, secondo cui "il trionfo della diplomazia
argentina è stato importante: per la prima volta una
dichiarazione bi-regionale ha incorporato la questione delle
Malvinas".
Grande anche la soddisfazione del presidente Alberto
Fernández "per questa storica vittoria diplomatica, in cui un
popolo intero ha portato le #Malvinas all'interno di una
dichiarazione bi-regionale".
Resosi conto che il governo di Buenos Aires considerava
l'accaduto come una importante vittoria, il primo ministro
britannico Rishi Sunak ha reagito definendo "deplorevole scelta
di parole" quella del comunicato, sollecitando un chiarimento da
parte di Bruxelles.
A stretto giro di posta Peter Stano, portavoce dell'Alto
Commissario per la Politica estera, ha assicurato che "la Ue non
ha cambiato le sue opinioni sull'arcipelago conteso in quanto
(sul tema) non vi era alcun mandato dal Consiglio degli Stati
membri".
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