Il candidato democratico alle
primarie per la presidenza Robert F. Kennedy Jr. è stato
ascoltato da una commissione del Congresso Usa dopo che il
tabloid New York Post ha pubblicato un video nel quale
dichiarava che il Covid-19 "è stato studiato per attaccare i
bianchi e i neri piuttosto che gli ebrei ashkenaziti e i
cinesi". L'avvocato ambientalista, noto per le sue tesi no-vax e
complottiste, si è difeso dicendo dicendo di non essere né un
antisemita né un razzista, appellandosi alla libertà di parola
e accusando l'amministrazione Biden e i suoi oppositori politici
di volerlo mettere a tacere.
Kenendy ha parlato davanti ad una sotto-commissione della
Camera creata dai repubblicani per condurre un'indagine sulle
forze dell'ordine federali e sulle agenzie per la sicurezza
nazionale. Il candidato ha dichiarato anche di non essere mai
stato contro i vaccini ma di non essersi sottoposto a quello
contro il Covid. Il presidente della sottocommissione, il
trumpiano Jim Jordan, ha aperto l'udienza citando un'e-mail
nella quale un funzionario della Casa Bianca chiedeva a Twitter
di rimuovere un post nel quale Kennedy insinuava - senza alcuna
prova - che la leggenda del baseball Hank Aaron era morto a
causa del vaccino contro il coronavirus. L'obiettivo della
sottocommissione repubblicana era dimostrare che Biden e i suoi
tendono a censurare chi, anche all'interno del partito
democratico, ha opinione diverse dalla linea del partito. I
democratici hanno accusato i repubblicani di aver dato a Kennedy
una piattoforma per diffonder tesi biogotte e
pseudoscientifiche. "La libertà di parola non è un valore
assoluto", ha affermato la deputata dem Stacey Plaskett.
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