I confini terrestri e aerei del
Niger con cinque paesi limitrofi sono stati riaperti, quasi una
settimana dopo essere stati chiusi nel colpo di Stato che ha
rovesciato il presidente Mohamed Bazoum. Lo ha annunciato uno
dei golpisti alla televisione nazionale.
"Le frontiere terrestri e aeree con Algeria, Burkina Faso,
Libia, Mali e Ciad sono riaperte" da oggi, ha dichiarato poche
ore dopo una prima evacuazione da parte di Francia e Italia dei
loro connazionali e cinque giorni prima della fine
dell'ultimatum per ripristinare l'ordine costituzionale
richiesto dalla Comunità economica degli Stati dell'Africa
occidentale (Ecowas). Tutte le frontiere terrestri e aeree del
Niger erano state chiuse mercoledì, la sera del colpo di Stato.
L'Ecowas non ha escluso l'uso della "forza" se il suo ultimatum
non venisse rispettato. Le pressioni sui soldati golpisti stanno
aumentando a livello internazionale. I partner occidentali e
africani del Niger hanno ampiamente denunciato il golpe. L'Ue,
la Francia e la Germania hanno sospeso i loro aiuti a questo
Paese, economicamente dipendente da alleati stranieri. Il Niger,
afflitto da attacchi di gruppi legati all'Isis e ad al-Qaeda a
ovest e sudest, è uno dei paesi più poveri del mondo, nonostante
le sue risorse di uranio.
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