Per la terza volta in pochi mesi,
Donald Trump si presenta in tribunale per ascoltare le accuse a
suo carico e, per la terza volta, si dichiara non colpevole al
termine di un'udienza durata 27 minuti.
"Oggi è un giorno triste per l'America. Contro di me è in
atto una persecuzione, una persecuzione condotta da un
avversario politico contro qualcuno che è avanti nei sondaggi.
Non possiamo permettere che questo accada", dice Trump una volta
lasciato il tribunale, in una dichiarazione sotto la pioggia
sulla pista dell'aeroporto Reagan.
L'ex presidente nell'aula del tribunale di Washington era
circondato dai suoi legali e siede a pochi metri da Jack Smith,
il suo grande accusatore. Il procuratore speciale lo ha
incriminato non solo per le carte segrete a Mar-a-Lago ma per
l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, una delle pagine
più buie della storia americana avvenuta proprio a pochi metri
dalla corte federale nella quale si presenta Trump. Sono proprio
i quattro capi di accusa per il 6 gennaio e il suo tentativo di
sovvertire le elezioni che l'ex presidente ha affrontato nella
capitale americana, dove è arrivato a bordo del suo aereo
privato e da dove è ripartito subito dopo l'udienza preliminare.
In aula Trump ha pronunciato poche parole rispondendo alle
domande di rito del magistrato Moxila Upadhyaya: ha confermato
il suo nome, la sua età e ha risposto "no" alle domande
sull'assunzione di medicinali o stupefacenti. Una volta lette le
accuse a suo carico Trump si è dichiarato non colpevole. Il
magistrato ha fissato la prossima udienza per il 28 agosto e ha
imposto all'ex presidente di non discutere con nessuno che
potrebbe essere ritenuto un testimone il suo caso, oltre a
rispettare la legge federale e statale e presentarsi alle
udienze che saranno stabilite andando avanti.
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