La Russia rimane "pienamente
impegnata nel principio che la guerra nucleare è inaccettabile",
crede che "non ci possano essere vincitori in un tale conflitto
e di conseguenza non vada mai scatenato". Lo ha dichiarato il
ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, in un'intervista
citata dall'agenzia Tass.
"E' necessario prevenire qualsiasi scontro militare tra
potenze nucleari, perché rischia di trasformarsi in uno scontro
nucleare: l'obiettivo più importante attualmente è che ogni
potenza nucleare eserciti la massima moderazione", ha
sottolineato Lavrov. Il ministro degli Esteri russo ha poi
affermato che "il possesso di armi nucleari nel contesto della
deterrenza è oggi l'unica risposta possibile ad alcune
significative minacce esterne" alla sicurezza della Russia,
sottolineando che lo "sviluppo della situazione" intorno
all'Ucraina conferma la validità delle preoccupazioni di Mosca
in questo settore. "La politica dello Stato nel campo della
deterrenza nucleare - ha assicurato Lavrov - è esclusivamente
difensiva e finalizzata a mantenere il potenziale delle forze
nucleari al livello minimo necessario per la difesa garantita
della sovranità e dell'integrità territoriale, prevenendo
l'aggressione contro la Russia e i suoi alleati".
"Le riunioni multilaterali sull'Ucraina a Gedda e Copenaghen
a cui la Russia non è stata invitata mostrano che l'Occidente
non intende negoziare nulla con Mosca", ha dichiarato il
ministro degli Esteri russo. Al momento "non ci sono prospettive
per colloqui" sull'Ucraina "tra la Russia e l'Occidente" poiché
"gli sponsor occidentali continuano a spingere Kiev ad alzare la
posta", ha aggiunto Lavrov. "Più a lungo dureranno gli scontri
armati, meno interesse avranno gli investitori occidentali a
contribuire alla ripresa postbellica in Ucraina e più debole
sarà la loro fiducia nel successo di Kiev sul campo di
battaglia", secondo il ministro degli Esteri russo. Lavrov mette
in dubbio che "Kiev potrà essere in grado di onorare il suo
debito pubblico. I contribuenti nei paesi occidentali - afferma
quindi il ministro degli Esteri russo - non avranno altra scelta
che portare l'onere del debito non pagato, causando più
inflazione e abbassando il tenore di vita".
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