Si è aperto a Johannesburg, in
Sudafrica, un summit dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e
Sudafrica) Paesi oggi accomunati soprattutto per la loro
opposizione all'Occidente. Spingono per un "multilateralismo
inclusivo" e un abbandono della centralità del dollaro: una
sorta di sfida agli Stati Uniti e ai suoi alleati che vorrebbe
dare più peso al blocco per "difendere il Sud del mondo".
Al forum ha partecipato anche il presidente russo Vladimir
Putin, in videoconferenza a causa del mandato di arresto della
Corte penale internazionale, mentre quello cinese Xi Jinping ha
esposto il suo pensiero con un discorso letto dal ministro del
Commercio Wang Wantao. Putin ha condannato i Paesi occidentali
per quelle che ha definito le "sanzioni illegittime che
calpestano tutte le norme del commercio internazionale" e per le
loro politiche che a suo parere alimentano le spinte
inflazionistiche.
Passaggio cruciale verso un modo "multilaterale" è per Putin
la "de-dollarizzazione", un processo che a suo parere sta già
"prendendo piede" in modo "irreversibile". Il presidente russo
si è anche detto pronto a tornare all'accordo per l'esportazione
del grano dai porti ucraini, ma a condizione che vengano
rispettate le condizioni a favore di Mosca, a partire
dall'eliminazione degli ostacoli alle sue esportazioni di
cereali e fertilizzanti.
Xi Jinping ha ribadito la volontà di "promuovere la
democratizzazione delle relazioni internazionali e la
multipolarità". Sul conflitto in Ucraina Pechino non cambia
idea. "L'unica opzione praticabile" è quella dei colloqui di
pace, ai quali la Cina vuole continuare a dare il suo
contributo, si legge in una dichiarazione congiunta dopo un
colloquio bilaterale tra Xi e il presidente sudafricano Cyril
Ramaphosa.
Più visionario il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da
Silva, secondo il quale "un altro mondo è possibile".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA