"La posizione del governo
italiano guidato dal primo ministro Giorgia Meloni
sull'aggressione russa all'Ucraina è chiara e molto nota. Siamo
dalla parte dell'Ucraina, un popolo invaso che lotta per
difendere la propria libertà e sovranità". Lo ha detto il
ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo al consiglio
di sicurezza dell'Onu sull'Ucraina. "Vogliamo - ha aggiunto -
una pace giusta per l'Ucraina. Pace giusta significa libertà per
l'Ucraina. Volodymyr Zelensky e il popolo ucraino sanno che
l'Italia è con loro e sarà con loro. Per loro, ma per l'Italia
stessa". "La ricostruzione dell'Ucraina sarà una delle massime
priorità della Presidenza italiana del G7 il prossimo anno",
"l'Italia sarà in prima linea nella ricostruzione" ha detto il
ministro.
"Siamo molto preoccupati per la situazione di sicurezza nella
centrale nucleare di Zaporizhzhia. Dobbiamo continuare a
sostenere gli sforzi del direttore dell'Agenzia nucleare
dell'Aiea, Grossi. Il rischio è un'altra Chernobyl": ha detto il
ministro Tajani. L'Italia "condanna fermamente la decisione
della Russia di porre fine all'Iniziativa sui cereali del Mar
Nero. Questa decisione mette in pericolo - sostiene il
vicepremier - la vita di milioni di persone in Africa, aumenta
l'insicurezza alimentare e costringe centinaia di migliaia di
persone a lasciare le proprie terre, cadendo nelle mani dei
mercanti di morte che vendono la propria vita nel disperato
viaggio verso il Mediterraneo". "L'Italia, che ha ospitato il
vertice sui sistemi alimentari a luglio, accoglie con favore gli
sforzi del presidente turco Erdogan e del segretario generale
Guterres per rilanciare l'iniziativa sui cereali del Mar Nero",
ha assicurato il ministro.
"Tutti subiamo le conseguenze di questa guerra che come un
effetto domino ha colpito le nostre società: crisi energetica,
aumento dei prezzi delle materie prime, inflazione, rifugiati.
Una crescente pressione migratoria dall'Africa, in particolare
verso l'Italia, aggravata dalla crisi alimentare causata dal
blocco dei cereali da parte della Russia. La comunità
internazionale non si è arresa di fronte a queste difficoltà,
nonostante la stanchezza delle nostre opinioni pubbliche": ha
dichiarato il ministro.
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