- EREVAN, 03 OTT - Il parlamento armeno ha avviato oggi il
dibattito sulla ratifica dello statuto di Roma della Corte
penale internazionale (Cpi), progetto giudicato "estremamente
ostile" da Mosca, suo tradizionale alleato con cui i rapporti
sono diventati notevolmente tesi. Il voto in Aula sull'adesione
è previsto per domani.
Eghiche Kirakosian, funzionario armeno responsabile per gli
affari di giustizia internazionale, ritiene che l'adesione alla
Cpi "crea ulteriori garanzie per l'Armenia" contro
l'Azerbaigian, che ha appena ottenuto una fulminea vittoria
militare, ponendo fine al separatismo armeno del
Nagorno-Karabakh. La ratifica di questo status garantirebbe che
una potenziale invasione dell'Armenia "ricadrà sotto la
giurisdizione della Corte penale internazionale", il che avrà un
"effetto deterrente", ha sottolineato Kirakosian. Una
prospettiva che suscita l'ira della Russia, poiché in primavera
la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto
contro il presidente Vladimir Putin.
Giovedì il Cremlino ha giudicato "estremamente ostile" il
semplice fatto di prendere in considerazione l'adesione.
"Speriamo ovviamente che queste decisioni non abbiano un impatto
negativo sulle nostre relazioni bilaterali", ha aggiunto il
portavoce del presidente russo Dmitri Peskov.
Le relazioni tra Armenia e Russia attraversano un momento di
turbolenza, con Erevan che accusa Mosca di averla abbandonata di
fronte all'Azerbaigian, molto più ricco e meglio armato, cosa
che il Cremlino nega.
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