Adei, l'Associazione degli editori
indipendenti, esprime in una nota ''il proprio sconcerto e tutta
la propria contrarietà per la cancellazione della cerimonia di
premiazione di Adania Shibli decisa dalla Fiera di
Francoforte''. L'associazione ''giudica
incredibile che un'autrice pluripremiata, fra l'altro finalista
all'International Booker Prize del 2021, i cui romanzi sono da
tempo pubblicati in Italia, venga oscurata solo perché
palestinese. E tanto più stridente appare l'affermazione di
voler dare più spazio e visibilità alle «voci ebraiche e
israeliane».
''La Buchmesse - sostiene Andrea Palombi, presidente di Adei -
pur come fiera di diritti, è da sempre uno dei crocevia della
cultura internazionale e come tale dovrebbe essere luogo in cui
garantire il confronto più ampio, tra le voci più diverse a
livello internazionale, anche e forse soprattutto quando il
rumore delle armi si fa più assordante''. Conclude Adei: ''Se
resta doverosa la condanna assoluta di quanti non si preoccupano
di fare strage fra i civili, operare esclusioni e censure solo
in base alla nazionalità significa sottomettere anche la cultura
alla logica delle armi''.
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