Dalla mitigazione del rischio di
eruzioni vulcaniche ai segreti della longevità e alle colture
resistenti ai cambiamenti climatici: sono alcuni dei 37 progetti
di rilevanza globale che il Consiglio Europeo per la Ricerca ha
finanziato con 395 milioni di euro. Si tratta dei cosiddetti Erc
Sinergy Grant, rivolti a gruppi formati da 2 a 4 ricercatori,
che mettono insieme competenze anche molto diverse per
affrontare alcuni dei più complicati problemi scientifici dalla
portata globale. L'Italia partecipa a 5 dei 37 gruppi
selezionati, che coinvolgono in tutto 135 ricercatori di 114
università e centri di ricerca di 19 Paesi europei.
Il Paese che ospita il maggior numero di progetti vincitori
di un Erc è la Germania, con 27 ricerche, seguito dalla Francia
(12) e dai Paesi Bassi (7). Con 5 progetti, l'Italia è quarta
insieme a Spagna, Israele, Svezia e Norvegia. Tra i ricercatori
italiani coinvolti ci sono Alberto Arezzo, dell'Università di
Torino, e Bruno Siciliano, del Consorzio di Ricerca per
l'Energia, l'Automazione e le Tecnologie dell'Elettromagnetismo
di Napoli, che fanno parte di un progetto per la realizzazione
di un robot per diagnosi e terapia endoscopica intelligente.
Stefano Benazzi, dell'Università di Bologna, e Francesco Berna,
dell'Università di Siena, studieranno invece l'ambiente fisico,
culturale e bio-genetico degli ultimi Neanderthal. Di
simulazioni numeriche si occuperanno Paola Francesca Antonietti,
del Politecnico di Milano, e Lourenço Beirao Da Veiga,
dell'Università di Milano-Bicocca. Infine, Anna Moroni
dell'Università di Milano lavorerà ad un'interfaccia
cervello-macchina per le neuroscienze, mentre Valeria Fumagalli
dell'Università Vita-Salute San Raffaele cercherà nuovi metodi
per trattare le metastasi al fegato.
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