I carabinieri del Ros hanno
arrestato con le accuse di favoreggiamento e procurata
inosservanza della pena aggravate Martina Gentile, figlia della
maestra Laura Bonafede, la donna che per anni è stata
sentimentalmente legata al boss Matteo Messina Denaro. Nei
confronti della ragazza, che il padrino latitante considerava
come una figlia, la Procura aveva già chiesto la custodia
cautelare in carcere, ma il gip non aveva ritenuto che ci
fossero indizi sufficienti. Alla luce del nuovo materiale
investigativo raccolto dai carabinieri il giudice ha ora
disposto per l'indagata gli arresti domiciliari.
Secondo i magistrati - l'indagine è coordinata dal
procuratore Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido -
Martina Gentile di cui Messina Denaro in diversi pizzini trovati
dopo l'arresto elogiava le virtù, avrebbe gestito lo scambio
della corrispondenza del boss, all'epoca latitante, sfruttando
il suo rapporto con un altro tramite del padrino, Lorena
Lanceri, finita in manette col marito nei mesi scorsi. Lanceri,
ritenuta una delle più strette fiancheggiatrici del padrino di
Castelvetrano, consegnava alla ragazza i pizzini scritti dal
capomafia e Gentile li faceva avere ai destinatari tra i quali
sua madre Laura Bonafede. Lo scambio, spesso, avveniva nello
studio dell'architetto ed ex assessore all'Urbanistica del
Comune di Campobello di Mazara in cui le due donne lavoravano.
L'indagata, in codice chiamata da Messina Denaro Tan o Tany,
condivideva con il padrino e con gli altri soggetti che
interloquivano con lui una sorta di linguaggio cifrato ideato
per nascondere l'identità delle altre persone coinvolte nella
assistenza al latitante.
Per i pm Gentile "è stata quindi uno degli ingranaggi
indispensabili del sistema di comunicazione ingegnato dal
latitante, grazie al quale questi ha anche potuto mantenere la
indispensabile sponda di Laura Bonafede nella condivisione e
gestione delle strategie mafiose sul territorio di Campobello di
Mazara".
Il gip ha disposto nei confronti della ragazza i domiciliari e
non il carcere, come chiesto dalla Procura, perché Gentile è
madre di una bimba di tre anni.
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