"Bisogna certamente tener presente la
tradizioni del Paese ma imporle per legge è fuori luogo. Ci sarà
comunque modo, nel dibattito parlamentare, di valutare bene il
da fare". Così all'ANSA Antonello Giannelli, presidente
nazionale dell'Associazione presidi (Anp), a proposito del
presepe obbligatorio a scuola, che FdI vorrebbe blindare con un
provvedimento presentato da Lavinia Mennuni, senatrice di FdI e
che prevede anche sanzioni per i dirigenti scolastici in caso di
mancato rispetto della legge.
"Credo si tratti di una bufala - è il parere di Attilio
Fratta, presidente dell'associazione dei presidi,
DirigentiScuola , perché solo così può essere definita. Mi
meraviglio come si possa dar peso a tali notizie. Siamo di
fronte a misure utili solo a distogliere l'attenzione degli
italiani dai problemi veri della scuola e del Paese. Evito
pertanto di entrare nel merito della proposta a partire dai
provvedimenti disciplinari previsti per i dirigenti scolastici
che si dovessero opporre, una norma scritta, evidentemente, da
chi non conosce la materia".
La scelta se fare albero di Natale, presepe o entrambi "è
del corpo docente, conseguenza della progettualità che si fa con
le classi: l'albero di Natale è la conclusione di un percorso
culturale, sono culture che si cercano un punto di incontro",
spiega Rosanna La Balestra, preside del complesso Simonetta
Salacone, tra Torpignattara e Centocelle a Roma, cinque plessi
per 1400 alunni tra i 3 e i 13 anni, moltissimi stranieri. Per
la dirigente scolastica la multiculturalità della scuola è "una
ricchezza che viviamo costantemente, un confronto tra lingue e
cultura. Nulla può essere imposto: presepe o albero non possono
essere imposti, la scuola segue dei progetti, alla fine dei
quali realizza qualcosa. L'imposizione mi sembra anacronistica,
non risponde anche all'autonomia della scuola, tutto deve avere
un senso e perchè abbia un senso deve essere voluto da chi la
vive"
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