Eurostat conferma la stima al
2,9% per l'inflazione a dicembre nell'eurozona, e in crescita
dal 2,4% di novembre, dopo il dato flash diffuso il 5 gennaio.
Nell'Ue è stata del 3,4%, dal 3,1% di novembre.
I livelli minimi si sono registrati in Danimarca (0,4%),
Italia e Belgio (0,5%). I tassi più alti si sono visti in Cechia
(7,6%), Romania (7%) e Slovacchia (6,6%). Rispetto a novembre
l'inflazione a dicembre è scesa in 15 Stati Ue, rimasta stabile
in uno e salita in undici.
Maggior contributo al rialzo dei prezzi dai servizi (1,74
punti percentuali), seguiti da cibo, alcool e tabacchi (+1,21
punti), beni industriali non industriali (+0,66 punti) e energia
(-0,68 punti).
A dicembre l'inflazione in Gran
Bretagna è salita del 4% anno su anno, in accelerazione rispetto
al 3,9% di novembre. Deluse le aspettative del mercato, che
prevedeva un rallentamento al 3,8%. Si mantiene stabile al 5,1%
l'inflazione di fondo, al netto dei prezzi energetici e
alimentari. Anche in questo caso le aspettative degli
economisti, che prevedevano una flessione al 4,9%, sono state
disattese.
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