"Non vi è dubbio, anche solo per
quanto motivato, per le modalità (para)militari con cui agivano
e le dotazioni di eguale natura che si erano procurati, che il
fine che muoveva i Nar era strettamente politico eversivo ed
aveva come mira le strutture dello Stato democratico e la
radicale distruzione della società; era quindi una strategia di
radicale destabilizzazione del 'sistema'. In altri termini
ricorre il dolo specifico richiesto dal reato di cui
all'articolo 285 cp.". E' quanto sostiene la Corte d'assise
d'Appello nella sentenza di conferma dell'ergastolo per l'ex Nar
Gilberto Cavallini per la Strage di Bologna.
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