"Niente acqua sei russa". E' quanto
si sarebbe sentita replicare una docente di russo che lavora in
Italia al duty free dell'aeroporto di Fiumicino. La denuncia via
social, rilanciata dai siti on line di Repubblica e il Corriere
della sera, è raccontata dall'insegnante e traduttrice Anna
Larina in un video su Instagram. "Le commesse del duty free mi
hanno detto che non possono vendermi niente perché la Russia due
anni fa ha iniziato la guerra e hanno avanzato come motivazione
delle sedicenti disposizioni del ministero". Aeroporti di Roma
ha affidato ad un post su Instagram la solidarietà alla donna.
"Siamo costernati e ci rammarichiamo per quanto le è capitato in
occasione della sua permanenza all'aeroporto di Fiumicino -
scrive la società che gestisce lo scalo romano -. Il
comportamento descritto è assolutamente non in linea con gli
standard applicati dai partner commerciali di Aeroporti di
Roma". Anche Aelia, il gestore del negozio dove è accaduto il
fatto, si è scusata. "Come gruppo - ha scritto sui social -
rispettiamo tutti i nostri clienti, a prescindere da origine,
genere o età. Ci scusiamo sinceramente per quanto avvenuto ieri
nel nostro store. E' un incidente isolato e stiamo facendo tutte
le verifiche necessarie affinché episodi del genere non si
ripetano".
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