"Va subito respinta ogni suggestione
che vi sia un disegno del Governo per reprimere il dissenso
politico e che questo disegno sia eseguito dalle forze di
polizia nel corso dei servizi di ordine pubblico". Così il
ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo al
question time alla Camera. "Non vi è, e mai vi potrà essere -
aggiunge Piantedosi - alcuna direttiva ministeriale in tal senso
e, neanche, indicazioni volte a cambiare le regole operative di
gestione dell'ordine pubblico, da sempre improntate a cautela,
equilibrio e professionalità, a prescindere dal colore politico
del Governo in carica".
"Anche nei recenti episodi di Torino, Napoli e Bologna -
ricorda il ministro - il maggior numero di feriti, come spesso
accade, è stato registrato tra gli appartenenti alle forze di
polizia. La difficile azione delle nostre forze di polizia,
istituzioni fondamentali di un paese a democrazia matura come il
nostro, è orientata unicamente a garantire che le manifestazioni
pubbliche si svolgano in condizioni di piena sicurezza. Ed è per
questo - aggiunge - che il loro ruolo non può essere
rappresentato in termini oppositivi o antagonistici ai
manifestanti. La loro presenza è, invece, espressione di
un'esigenza fondamentale della democrazia ovvero che il
dissenso, anche quello più aspro, possa essere sempre
manifestato, senza alcun timore o censura, e, come ho detto, in
piena sicurezza".
"Un'attenzione scrupolosa - prosegue Piantedosi - è rivolta
all'attività formativa degli stessi operatori di polizia che, a
conclusione di specifici percorsi professionali, acquisiscono
tecniche di intervento appropriate e costantemente aggiornate.
Detto questo, auspico che non vi sia la tentazione, da parte di
alcuno, di trascinare nel conflitto politico il lavoro delle
forze di polizia, che debbono poter operare, specie nei servizi
di ordine pubblico, con la necessaria serenità, fattore
imprescindibile per gestire i rischi legati a scenari e contesti
impegnativi".
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