E' partita da Roma la campagna
promossa dal Business all'Ocse, che rappresenta il settore
privato con oltre 10 milioni di aziende in oltre 55 Paesi, con
lo scopo di divulgare il Manifesto, che promuove di trattare
l'anticorruzione come diciottesimo punto degli Obiettivi di
Sviluppo Sostenibile (SDGs), considerando i comportamenti
corruttivi tra le principali cause delle diseguaglianze nel
mondo. È in questo contesto che si è tenuto oggi, con il
Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, lo "Zero
Corruption Forum" del Biac (Business at Oecd), all'Università
Lumsa, promosso da Autostrade per l'Italia, cui hanno preso
parte rappresentanti Ocse, delle Istituzioni italiane, delle
università, oltre ai top manager di grandi aziende.
La giornata è stata anche l'occasione per presentare il Paper
"Shaping the values for a sustainable future Education for the
fight against corruption", dedicato alla promozione
dell'educazione e della formazione, fattori chiave per
"assicurare integrità, trasparenza e standard etici all'interno
di ogni processo aziendale e istituzionale". All'interno del
testo, realizzato dal Comitato Anticorruzione del Business at
Oecd, vengono citate e analizzate esperienze concrete del
settore pubblico e privato per limitare le opacità derivanti da
ogni forma di corruzione.
"Ci stiamo impegnando perché lo riteniamo un fattore
abilitante del nostro piano di investimenti, noi abbiamo un
programma di grandissimi investimenti, di potenziamento,
ammodernamento e trasformazione della sostenibilità della gomma;
per poter far questo un elemento fondamentale è esser certi che
l'integrità con cui facciamo le cose sia effettivamente
perseguita", ha detto l'amministratore delegato di Autostrade
per l'Italia, Roberto Tomasi.
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