Il mondo della fotografia ma anche quello del teatro piange la morte del grande Marcello Norberth, 87 anni, che con i suoi scatti per tutta la vita ha raccontato la nobile arte che però vive per pochi attimi sul palcoscenico ma rimane preziosa nella memoria degli spettatori e appunto nella pellicola del fotografo di scena. A dare la notizia della scomparsa appena avvenuta a Roma all'ANSA con grande commozione i due figli Chiara e Luca Manfrini, a sua volta fotografo.
Sconfinata la lista degli spettacoli che con la sua pellicola ha meticolosamente documentato e tantissimi i registi con cui ha lavorato in 50 di attività da Eduardo e Luca De Filippo a Luigi Squarzina, da Maurizio Scaparro a Orazio Costa, da Massimo Castri a Peter Stein, da Antonio Calenda a Federico Tiezzi. E su tutti Luca Ronconi di cui ha documentato la quasi totalità degli spettacoli. E che ha certificato la portata del suo lavoro dicendo che le sue sono le "uniche immagini veramente fedeli" al suo teatro e che Norberth era "l'unico che aveva saputo cogliere l'essenza del suo lavoro".
"Papà è mancato a casa sua con i suoi affetti, dove voleva stare, e fino all'anno scorso ha lavorato instancabilmente, la nostra vita è piena di bellissimi ricordi della sua arte. Nella nostra famiglia siamo alla terza generazione di fotografi, ognuno sulle sue gambe: mio nonno Alfonso Manfrini lo era ed era famoso, per questo mio padre negli anni '60 scelse il nome d'arte Norberth e mio fratello Luca ha ripreso il suo nome Manfrini" dice la figlia.
Nato a San Ginesio nel 1937, Norberth studia a Firenze dove si diploma all'Accademia di belle arti di Firenze. Successivamente si trasferisce a Roma, dove vive e lavora come fotografo professionista collaborando per un periodo anche per Vogue. Ma presto nasce la passione per il teatro che, assieme ad altri fotografi di scena del suo periodo, Tommaso Le Pera, Luigi Cimnaghi, Maurizio Buscarino, lo porta a documentare con le sue fotografie gli spettacoli fondamentali della storia del teatro contemporaneo che va dagli anni '70 fino alla prima decade degli anni 2000. Fortissimo il sodalizio artistico appunto con Ronconi che inizia durante il periodo degli spettacoli del Laboratorio di progettazione teatrale di Prato e si consolida durante le direzioni artistiche del regista prima al Teatro Stabile di Torino (dal 1989 al 1994), poi al Teatro di Roma (1994-1998) e infine dal 1999 al 2015 al Piccolo Teatro di Milano.
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