"Ricorrerò al giudice del lavoro. Io
sono certo e ho fiducia negli ispettori che faranno il loro
lavoro, come già stanno facendo, e che porteranno alla verità".
Così, all'ANSA, il preside dell'istituto di Ladispoli, Riccardo
Agresti.
"Se c'è una denuncia penale sarà il mio avvocato a
proteggermi. Se invece è un procedimento scolastico e basta… è
evidente che qualcuno mi vuole fuori dalla scuola", afferma,
sottolineando che quello che sta avvenendo è "un accanimento
strano ed esagerato".
"La comunicazione era riservatissima eppure è uscita quando
nessuna delle scuole aveva aperto la posta", dice ancora il
dirigente scolastico, in merito alla comunicazione della
sospensione. "È stato evidenziato un mio reato penale, quello di
non aver messo in atto la decisione del Tar. Ma io, ripeto, come
già detto, non ero a conoscenza del fatto. La decisione del Tar
era stata presa il pomeriggio precedente, quando la scuola era
chiusa". E la mattina dopo "la posta è stata aperta dopo
l'orario di ingresso dei bambini", conclude.
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