"E' indubbio che l'azione posta in essere da Walter Biot è stata dettata anche da finalità politiche, chè lo stesso si è indubbiamente procurato mediante acquisizione fotografica dei documenti contenenti le notizie segrete e riservate" al fine "di rivelarle all'agente diplomatico della Federazione Russa" con la "finalità chiara di favorire uno Stato estraneo all'Alleanza Atlantica" e con la "concreta messa in pericolo degli interessi protetti dalle norme".
E' quanto scrivono i giudici della Corte d'Assise di Roma nella motivazioni della sentenza con cui il 19 gennaio scorso hanno condannato a 20 anni l'ufficiale di Marina accusato di spionaggio.
Per i magistrati "la condotta dell'imputato è
stata lesiva degli interessi dell'organizzazione politica
statale nelle sue strutture e anche nei rapporti con enti
sovranazionali cui lo Stato aderisce".
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